Catalogo della Raccolta "Ansano Fabbi". Capolavori in Valnerina
Ricerca e catalogazione degli oggetti ricoverati presso il Centro Operativo dei Beni Culturali di Santo Chiodo a Spoleto

todiano. IL CASTELLO SULLA VALLE "OBLITA" E IL SUO CUSTODE
Todiano è un piccolo borgo frazione di Preci, comune del perugino incastonato nel cuore della Valnerina e del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in quella striscia di territorio denominata Valle Castoriana. La Valle è caratterizzata da un antico sistema di insediamenti, menzionati fin dal IX secolo, che si articolano intorno all’Abbazia benedettina di Sant’Eutizio. Gli eventi sismici del 2016 hanno interessato e profondamente sconvolto questi luoghi: l’antichissima Abbazia, nota anche per aver dato i natali alla rinomata scuola chirurgica preciana, e il museo a essa annesso hanno riportato gravissimi danni.
Durante il XIII secolo, con la fine del dominio territoriale dei monaci dell’Abbazia di Sant’Eutizio, venne fondato e si sviluppò il castello noto col nome di Tutiano o Tudiano. La sua posizione, su un poggio, lo rese strategico per i vari eserciti che passavano in zona, come quello di Federico II nel 1227, quello di Carlo d’Angiò nel 1265 o quello di Braccio da Montone e di Francesco Sforza nel 1400. Nel XVI e XVII secolo la città si sviluppò sempre più, anche grazie a un forte legame commerciale con Firenze, e questo permise ai suoi benestanti cittadini di commissionare opere d’arte molto importanti, quasi tutte destinate ad abbellire la Chiesa di S. Bartolomeo, situata all’interno del castello: potremmo citare ad esempio la Crocifissione di Francesco Furini (1623), l’Incoronazione di Maria di Simone Procacci (1618); Madonna e santi di Filippino Lippi e allievi (fine ‘400), o la tela col Martirio di San Bartolomeo di Jacopo Confortini (II metà del ‘600).
Uno dei più importanti studiosi di arte e cultura locale della Valnerina fu Ansano Fabbi (1916-1980), nativo della zona e parroco di Todiano per molti anni. Eruditissimo, fedele alla sua gente, ma senza particolari titoli di studio, come tanti parroci di montagna, s’interessò molto dell’antica Scuola chirurgica di Preci e degli eremiti e monaci benedettini, scrivendo articoli e presentando relazioni in vari convegni. Scrisse opere di storia e d’arte di più paesi della Valnerina, della quale è stato storico illuminato e fedele: Preci, Visso, Cascia, Norcia, Monteleone, Cerreto di Spoleto, Ferentillo.
Grazie alla sua grande passione per l’arte e le tradizioni locali ebbe il merito di raccogliere centinaia tra opere d’arte e manufatti ad uso liturgico custoditi nelle numerose chiese sparse per l’impervio territorio della Valnerina, salvandole dall’oblio e preservandole dal rischio di furti. Il risultato di questa attività, in qualche caso criticata perché ritenuta colpevole di strappare le opere al loro luogo originale, fu una raccolta esposta in un piccolo museo allestito negli anni ’90 all’interno della casa canonica adiacente alla chiesa di San Bartolomeo. Dopo gli eventi sismici del 2016 tutti gli oggetti furono ricoverati presso il Centro Operativo dei Beni Culturali di Spoleto.
la pubblicazione di virart sulla raccolta "ansano fabbi"
Grazie al lavoro di alcuni professionisti che hanno svolto attività di ricerca e catalogazione presso il Centro Operativo dei Beni Culturali di Santo Chiodo, con il contributo della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali e la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, VirArt ha promosso la produzione del catalogo della raccolta, che comprende le schede di tutti gli oggetti e alcuni saggi di approfondimento.
Il lavoro sarà presto pubblicato e reso disponibile sui nostri canali. Seguici per rimanere aggiornat*!